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    convention per la costituente ecologista del trentino - sabato 9 aprile 2011
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VERBALE DELLA CONVENTION
a cura di Giuliana Raoss

Inizio alle ore 14,30 con gli interventi introduttivi di Aldo Pompermaier, presidente dei Verdi del Trentino (vedi relazione) che riferisce anche saluti diversi, tra cui quelli di Donata Borgonovo Re, Nicola Zoller, Porta, Pietracci, Aloisi ecc.. e di Gaetano Turrini, presidente dell’Associazione civica “Noi cittadini”.

ALDO POMPERMAIER (si rimanda al testo integrale della relazione introduttiva)

GAETANO TURRINI riferisce di aver aderito all’Appello “Io cambio” e di aver fatto la scelta di rimanere fuori da ruoli amministrativi per conservare maggiore possibilità di espressione e maggiore libertà. Si rammarica dell’attuale disaffezione elettorale e del degrado che osserva nei comportamenti ; l’individualismo è prevalente nella società e nella politica. Occorre portare l’ecologia nella politica: significa fare pulizia, cambiare l’approccio ai cittadini, trovare un modo diverso di gestire le relazioni. Se ne sente un forte bisogno, non a caso si sono diffuse le reti civiche. Verso le organizzazioni politiche si è passati progressivamente dall’innamoramento all’amore fino alla disaffezione, che occorre combattere. Ma come? Con un progetto che offra una novità: la politica oggi è fatta dai leaders, dal verticismo, vede decisioni prese dall’alto. Invece si deve ripartire dal rispetto per ogni individuo, riconoscendo che ciascuno è portatore di un’idea. Si deve costruire un movimento fondato sui programmi e non sulla tradizionale divisione tra destra e sinistra, programmi preparati dal basso e mediante il coinvolgimento delle diverse realtà, fino alle periferie. L’adesione a questo tipo di movimento deve essere prima di tutto individuale e poi collettiva. I principi fondanti saranno la trasparenza, l’integrità morale e la sobrietà, la partecipazione, la solidarietà come condivisione delle esperienze, la velocità delle decisioni, la moderazione come riconoscimento del giusto, lo spirito di servizio ed il senso del dovere.
Come evitare di ricadere nei modelli e nei rischi della politica odierna? Gli antivirus: verifica costante, partecipazione diretta, ricambio della classe dirigente, evitare le contrapposizioni. Il Trentino può diventare un esempio di sviluppo sostenibile.

ANGELO BONELLI, presidente nazionale della federazione dei Verdi presenta la proposta di Costituente ecologista ed i motivi che l’hanno resa necessaria. La proposta ecologista, collocandosi nella sinistra radicale di fatto si è preclusa la possibilità di diventare patrimonio di tutti e nel contempo è venuta sempre meno l’etica della responsabilità (per es. verso l’ambiente, verso la collettività ed i diritti sociali) , portandoci al degrado che oggi si osserva. La proposta ecologista in Italia deve ridiventare credibile ed autorevole, deve avvicinarsi alle esperienze europee. In Germania, il successo raccolto non è arrivato dalla sinistra ma dai cittadini liberali delle due Germanie. Occorre creare una grande alleanza tra settori sociali diversi, contaminare anche gli ambienti imprenditoriali (vedi per es. le scelte produttive di Renault e BMW, mente in Italia Fiat Mirafiori produrrà ancora il SUV anziché operare una conversione ecologica del mezzo di trasporto pur garantendo il diritto alla mobilità (per es. la macchina elettrica). La forza politica può influenzare le scelte economiche.
La politica berlusconiana è fondata sulla persona e sull’identificazione di un leader, più che sui contenuti. Ne consegue che quando il leader viene meno cade anche l’esigenza che rappresenta. E’ dunque molto meglio creare una presenza plurale, riscrivere la scala dei valori, coinvolgere i giovani. La scadenza dei 4 referendum (12 e 13 giugno) è importante; sconfiggere il nucleare è una questione centrale, dobbiamo batterci per l’energia pulita che è anche democratica perché proviene da fonti che appartengono a tutti, tutti possono produrla ed in tal modo sconfiggere gli oligopoli.
In Germania è previsto che nel 2020 il 40% dell’energia sarà del tipo rinnovabile e nel 2050 raggiungerà il 90%. In Italia, in molti paesi, negli USA la cricca nucleare rappresenta un grande businness. Non a caso i Francesi stanno bombardando nel Gabon e nel Niger per assicurarsi le miniere di uranio. L’industria nucleare è omertosa, come si è visto nelle precedenti catastrofi : in USA il Congresso ha saputo di Three Mile Island solo dopo 2 settimane, di Chernobyl si sono accorti per primi gli Svedesi, il Giappone abbassa l’indice di radioattività che oltretutto è tanto più pericoloso anche nei valori medi vista l’alta concentrazione della popolazione in un territorio molto piccolo.
Difendere il diritto alla salute, sia quella degli individui che quella delle famiglie e dei loro componenti.

GIULIANO TALLONE è coordinatore nazionale della Costituente Ecologista ed analizza il progetto, che vuole creare un soggetto politico (non un partito) in un quadro di crisi globale del clima e della biodiversità, di altrettanto globale crisi economica e finanziaria. In Italia la politica è in crisi, si allarga l’ astensionismo, l’ambientalismo è in grande difficoltà a differenza dei successi europei e sudamericani. I movimenti civili invece stanno avendo un momento di grande successo.
Quali sono i riferimenti culturali di questo progetto: la globalizzazione, i limiti dello sviluppo, la povertà e la fame che fanno muovere popolazioni (vedi le “invasioni” di questi giorni), la pace e la solidarietà internazionali, i diritti umani e degli animali, la democrazia dal basso.
Deve avere una visione che vada oltre le ideologie del ‘900: l’ecologismo è una chiave di risposta, è la proposta di un modello che superi l’individualismo e l’egoismo. Le sue colonne: un nuovo modello economico, ovvero la decrescita; un nuovo modello sociale ed etico, nella vita e nei consumi; un nuovo modello energetico, un nuovo modello delle relazioni internazionali che veda diminuire la dipendenza dall’OPEC e dalla Russia per gas e petrolio, un nuovo modello di solidarietà tra i popoli ovvero lavorare per la pace.
Deve avere un orientamento all’inclusione: per superare steccati e per costruire una piattaforma comune. Le diversità devono rappresentare un valore e dunque costruire il confronto senza perdere di vista i grandi obiettivi ma sapendo riconoscere che non sempre può esserci unanimismo (cita D. Cohn Bendit “non essere un partitino del 2% che ha ragione su tutto”).
Deve seguire una logica di movimento, ovvero dotarsi di più portavoce, di entrambi i generi. Occorrono facce nuove assieme a quelle conosciute, devono essere credibili e metterci la faccia.
Con chi si può costruire? Con le associazioni ambientaliste in genere, con quelle storiche, con quelle di vario genere, con le associazioni animaliste, con i Comitati territoriali, con le organizzazioni NO TAV, NO Ponte ecc.. Con l’associazionismo sociale come slow food, associazioni mediche, di educatori ecc.. Con i movimenti dei Comuni virtuosi, con le forze della politica quali i Verdi, le Liste civiche, gli ecologisti radicali, quelli dell’IDV, gli ecodem del PD, SEL.
Le questioni da affrontare: la politica e l’antipolitica, le modalità organizzative (si vuole costruire una federazione più che un partito), le alleanze o non alleanze (su un progetto politico), il progetto, il programma, le priorità.

Iniziano il dibattito e gli interventi.

ANTONIO ZECCA. Fisico del clima, studioso del picco del petrolio, dell’uranio, delle energie fossili. Si tratta di un’emergenza planetaria ed è urgente un approccio “verde” a questi problemi, si devono cambiare i modi di agire, non si può continuare ad usare le stesse metodologie.
Perché i movimenti ecologici hanno così successo in Germania? Diverso è il modo di pensare degli italiani e dei tedeschi ai problemi ambientali locali e globali. Che cosa occorre fare? Cambiare gli italiani, rieducarli e cambiare il loro modo di pensare, introdurre delle parole chiave quali: responsabilità verso l’altro, senso del bene comune, solidarietà tra paesi e solidarietà intergenerazionale. Servono tempi lunghi, ma la strada da intraprendere è quella della solidarietà intergenerazionale, ovvero coinvolgere i giovani (sono più sensibili), aiutali, puntare su di loro.

ANNA MENTESANA rappresenta le mamme NO TAV. Oggi si parla dello sforzo di unire voci diverse: è difficile, non è privo di rischi, ma si vedrà che cosa ne deriva. I comitati costituiti dal basso si uniscono per un aspetto particolare e sono composti da persone che partono da visioni diverse; mettendoci poi il naso accade spesso che si acquisisca un modo diverso di veder le cose. La TAV Verona – Brennero – Monaco prevede dei costi altissimi (60 miliardi con un ulteriore aumento, fino ad arrivare a 180 miliardi di euro). La TAV SpA è controllata al 100% dalle FF SpA ovvero dallo Stato ed il progetto è stato bocciato dalla Corte dei conti italiana ed austriaca. Sono previsti 180 km in galleria e dall’esempio del Mugello conosciamo i danni che si possono procurare alle falde acquifere ed al territorio. Ci saranno 11 milioni dimetri cubi di materiale da smaltire. E’ inutile perché sono in via di compimento altri valichi. Toglie denaro da investire in opere necessarie ai viaggiatori normali, oltretutto in Europa all’alta velocità (300 km/h) non viaggiano le merci ma solo i viaggiatori privilegiati.
E’ stato costituito il Coordinamento dei Comitati NO TAV. Il 27 -28 – 29 maggio c.a. è prevista una marcia da Borgo a Marco. Esprime apprezzamento per i verdi che hanno offerto sostegno senza esercitare pressioni.

SIMONETTA GABRIELLI rappresenta Nimby di Trento. Nimby non come protezionismo ma come custodia del nostro giardino inteso come proprietà comune. L’assemblea odierna vede la presenza di molti comitati sorti a difesa del territorio e con l’idea di poter entrare in merito alle proprie questioni senza dover renderne conto a livello centrale. Fino a quando esisterà la logica del potere fine a se stesso, per conservarlo, allora è compito dei Nimby vigilare e prevenire le azioni della politica. L’inceneritore è rappresentativo di questo e di come vada ridefinito tutto il senso della gestione dei rifiuti. Invita a vedere il sito Ecce Terra che contiene materiale contro il nucleare. Esprime apprezzamento per l’iniziativa.

VINCENZO CALÌ ha aderito alla Costituente ecologista e si chiede come declinare nelle valli le proposte dell’Appello Io cambio. Ricorda l’esperienza di Arcobaleno nel 1979, quando già erano presenti temi ancora oggi attuali. Si tratta di una sfida difficile: oggi incombe la PiRuBi, cresce la privatizzazione (vedi a S. Cristoforo), non c’è tutela degli edifici storici (vedi carcere), Trento e Bolzano si stanno orientando a diventare città multistrato, permangono i campanilismi di luogo e così via. Se vogliamo essere cittadini e non sudditi dobbiamo imitare l’esempio di oltre Alpe e promuovere tutte le iniziative che vanno verso la decrescita.

PAOLO MAYR di Italia Nostra condivide ciò che ha letto ma in questa condivisione egli non può rappresentare Italia Nostra. Si dice che la Costituente vorrà diventare un soggetto politico e che dovrà investire in diversi campi di lavoro: l’urbanistica,la mobilità, la difesa dei beni storici, l’inquinamento, l’energia, il cambiamento del clima ecc…
Ma come risvegliare l’attenzione sociale sopita? Occorre guardare come hanno fatto altrove ed analizzare i motivi dell’indebolimento dei Verdi italiani e trentini. Occorre formare dei gruppi civici locali. Occorre creare un gruppo interdisciplinare che riceva le segnalazioni, che vada a vedere e verificare, che decida che cosa fare. Fino a quando mancano la partecipazione ed il controllo dei cittadini, i gruppi di interesse economico possono lavorare tranquilli ed in silenzio. Vanno garantite: onestà vera ed intellettuale, senso critico e capacità di autocritica (saper tornare indietro), moralità.

FRANCESCO BORZAGA rappresenta il WWF trentino. Ricorda Walter Micheli e la sua opera ambientalista. Saluta Roberto Bombarda. Afferma che i Verdi si sono indeboliti per il fallimento della loro partecipazione al potere, nelle Giunte si sono trovati chiusi in un sacco. Invece si deve battere su alcuni temi indipendentemente dalla partecipazione al potere. Oggi si può essere solo opposizione, perché l’attuale centro sinistra non è tale ma solo un partito degli affari. I cittadini si defilano anche perché provano un senso di impotenza (vedi per esempio il collegamento Rovereto - Riva).
Oggi assistiamo allo sfruttamento del territorio anche attraverso il turismo, mentre questo andrebbe collegato alla tutela del paesaggio.

MICHELE TRAINOTTI ha lasciato il PD perché deluso dal sistema verticistico di gestire l’organizzazione e le decisioni. Aderisce all’Appello per una Costituente ecologista per i suoi principi di responsabilità, di democrazia e di alternativa culturale. Parlarne solamente non è però sufficiente. Sottolinea quindi l’importanza di darsi un metodo affinché la partecipazione (come modo di essere e di funzionare) e la costruzione delle decisioni siano efficaci, tempestive, verificate con tutti e fondate su informazioni corrette.

SERGIO MERZ della LIPU ha portato un video sul Centro raccolta situato nel Parco della Città e spiega l’attività nel Trentino della Lega italiana protezione uccelli.

ENRICO GIGLIOLI è un imprenditore della “green economy” con un’azienda per la climatizzazione. Si è dedicato alla green economy sia per interesse economico che per sensibilità ambientale e senso di responsabilità verso le nuove generazioni. Le prospettive di sviluppo sono molto interessanti perché permettono di assumere più personale: operai, ingegneri ed aprono prospettive di continuo aggiornamento tecnologico. Infatti questo settore ha superato la crisi con buoni risultati, fino a quando il Governo non ha bloccato gli incentivi, determinando un effetto negativo per le aziende, che vedono diminuire gli affari e perdono credibilità agli occhi dei clienti. Di fatto il lavoro è assicurato fino a maggio, successivamente si dovrà ricorrere alla cassa integrazione, se non vi saranno cambiamenti. La green economy ha bisogno di certezze.

BRIGITTE FOPPA, rappresentante dei Verdi-Grüne-Vërc altoatesini. Trova interessante il metodo della rete; questa proposta e quanto sta avvenendo in altri Paesi (la crescita degli ambientalisti) costituisce una spinta all’ottimismo nonostante le catastrofi mondiali. La volata finale dei Verdi tedeschi è partita dal rifiuto della Stazione sotterranea, che la gente non voleva. Ovvero si è appoggiata ad una pratica di democrazia: la parola più usata dai Verdi tedeschi nella loro campagna elettorale è stata appunto democrazia.
Lo spirito del tempo (Zeitgeist) sta cambiando, sta cambiando il modo di sentire il presente. Le riviste parlano di stile di vita “verde”, si sta diffondendo un modello di vita diverso: casa clima, vegetarianesimo, l’acqua come bene comune. Non facciamoci sfuggire l’occasione per tenere vivo questo spirito dei tempi che spinge le persone a cercare modi diversi di vivere e di affrontare le cose.

RENATA TAVERNAR rappresenta Mountain Wilderness. Parla della sua esperienza in Valle di Fiemme con la discarica comprensoriale di località Cantoni a Capriana. Descrive una vera e propria via crucis, per le vessazioni subite nei diversi uffici, per la mancanza di trasparenza amministrativa (dinieghi, minacce, ridicolizzazioni, costi elevati imposti per poter ritirare gli atti ecc..), per l’atteggiamento di negazione adottato dal sindaco. La battaglia è durata nove anni , l’ha descritta in un libro con l’aiuto di Luigi Casanova ed è stata sostenuta da alcuni consiglieri comunali onesti e che l’hanno aiutata fornendole documenti, normativa, indicandole possibili strade.
Nella sua esperienza l’articolo 1 della Costituzione è il primo problema che l’ambientalista deve affrontare: L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

MARCO IANES si occupa di green economy ed insegna ai futuri elettricisti. Osserva che tutti i governi, sia di destra che di sinistra, hanno tagliato i fondi per l’istruzione a sostegno della cultura ambientalista nelle nuove generazioni. Si rileva una generale sudditanza dei rappresentanti politici alle logiche di partito ed a quelle dell’alleanza a cui si riferiscono.

ENRICO LEONI dell’Associazione Difesa Animali (ADA). I volontari animalisti suppliscono alle carenze delle istituzioni eppure sono visti come degli integralisti e dei rompiscatole.. La Provincia di Trento è l’unica in Italia senza una legge di difesa degli animali: c’è solo il DDL di Bombarda. Le forze dell’ordine conoscono poco le norme e le stesse leggi sono poco chiare.
La Costituente deve mettere in programma il tema degli animali, superare la visione che sono da tenere in secondo piano. La legge italiana è inadeguata (il ministro Fazio ha emesso una norma che permette ai cacciatori di tagliare la coda ai cani) ed anche la normativa europea è criticabile.

FRANCESCO D’ALBA di PAN EPPAA. Conferma che la nostra Provincia brilla per disinteresse nei confronti degli animali mentre da voce a cacciatori ed allevatori: eppure questi sono più pericolosi degli animali!
La Costituente deve fare attenzione a non cercare gli ambientalisti solo per raccogliere voti ma deve impegnarsi con attenzione e con coerenza. Rispetto alla cultura ambientalista condivide quanto detto da Mario Ianes.

EDDY MARCHI viene da Verona e lavora nella green economy. Si tiene in collegamento con il Trentino perché qui trova occasioni di confronto: lavorando assieme, in gruppo, si potenziano capacità e possibilità. Segnala la necessaria lotta contro una burocrazia che è fine a se stessa e che non è di fatto utile ai cittadini.

EMANUELA VARISCO del Coordinamento Trentino Pulito. Il Coordinamento si è costituito circa un anno e mezzo fa per combattere l’inceneritore o termovalorizzatore, previsto a Ischia Podetti. Nel Coordinamento è presente una comune sensibilità verde e si sperimenta la cittadinanza attiva; invece il gruppo si tiene lontano dai partiti perché trova gravemente carenti le politiche, distanti e molto condizionanti.
Augura alla Costituente di recuperare la questione morale e di saper mantenere una relazione coerente tra la coscienza dell’individuo e l’operato della politica al fine di realizzare davvero un servizio pubblico che tuteli l’ambiente.
L’esperienza di lotta contro l’inceneritore ha mostrato una grave mancanza di democrazia partecipata, mentre l’opera riguarda direttamente i cittadini: è negativo per il suo impatto culturale (disincentiva il riciclaggio), per la salute, per l’ambiente (è stato anche scelto un luogo infelice, accanto alle campagne), per i costi (sono previsti 11 milioni di euro, mentre ci sarebbero soluzioni più economiche). L’inceneritore deve essere solo l’ultimo anello di una catena che parta soprattutto dalla prevenzione, dalla riduzione dei contenitori e dei rifiuti, che si avvalga del riciclaggio e del riuso. Va preso in considerazione il ciclo di produzione che ogni oggetto comporta. Il Coordinamento sostiene il progetto dell’ing. Cerami.

MICHELE PALATELLA della LAV interviene sul rapporto tra nutrizione ed ambiente, sostenendo la nutrizione vegetale o vegana perché la nutrizione mediante animali ha un grande impatto sull’ambiente. Quindi un tema della Costituente deve essere l’ econutrizione.
Spiega fornendo alcuni dati esemplificativi: il 40% dei cereali prodotti viene usato per nutrire animali da macello, il 70% dell’acqua viene usato per abbeverare il bestiame e questo avviene soprattutto a vantaggio dei paesi ricchi. In una settimana una mucca consuma l’acqua che una famiglia consumerebbe in un anno. Il 30% dell’effetto serra è dovuto agli allevamenti dei bovini. La foresta amazzonica viene coltivata per l’80% a soia che nutre gli animali da macello per i paesi ricchi. Alle mucche vengono somministrati farmaci che contengono sostanze azotate e che di conseguenza inquinano le falde acquifere e poi il mare. Alle bestie nelle stalle vengono somministrati antibiotici (l’80% del totale di antibiotici prodotti).

BRUNA ODORIZZI del Comitato S.P. 76 di Meano/Trento afferma che i Comitati nascono per la mancanza di risposte della politica, come è accaduto a Meano, dove la comunità locale si è organizzata a causa del disagio prodotto dal continuo passaggio di camion per le cave di porfido. Ora si sta muovendo contro la concessione ad una ditta di uno spazio per il deposito di inerti nella zona di Camparta, che è a forte rischio idrogeologico. La classe politica locale è fortemente condizionata dal potere economico dei proprietario delle cave. Ricorda la trasmissione di Rai 3 Report, la cui redazione che ha effettuato un servizio sulle concessioni minerarie dal titolo “La Banda del buco” e che è stata impedita di riprendere le cave di porfido e di documentarle proprio per le forti pressioni economiche sulla classe politica locale.

ALESSANDRO DE GUELMI. E’ assessore all’ambiente della Comunità di Valle Alto Garda e Ledro e ricorda come i Verdi abbiano da sempre lavorato fianco a fianco delle associazioni ambientaliste. Pone all’attenzione un aspetto relativo al potere politico: la sua esperienza è che pur mantenendo le proprie convinzioni spesso si trova in minoranza nella Giunta e deve subire il rapporto di forza insito nel meccanismo del voto, con le ovvie e conseguenti contraddizioni. Ritiene che si debbano limare le differenze per creare forte sinergia, in quanto per avere reale potere politico e decisionale occorre essere in molti.

MILENA BERTAGNIN rappresenta Più Democrazia di Rovereto. La sua organizzazione lavora con metodi di democrazia diretta e ritiene che questo metodo possa costituire un fattore di unione nella Costituente: questa deve dare voce ai cittadini, promuovere appunto la democrazia diretta. Cita l’esempio della Germania dove i cittadini praticano i referendum per decidere misure che li riguardano, come per es. aumentare le tasse per poter finanziare qualche servizio. Sponsorizza l’abolizione del quorum per il referendum. Sostiene i quattro Sì dei referendum del 12/13 giugno c.a.

PAOLO BARBAGLI per Amici della Terra. Siamo passati dai partiti fondati sull’ideologia ai partiti ad personam: le idee sono state sostituite dalle persone e questo rappresenta una minaccia per la democrazia. Basti vedere la maggioranza al governo. Anche nelle sinistre si pone questo problema: il PD fa fatica a decollare per mancanza di un collante dato dalle idee e non ha un leader carismatico. SEL fa riferimento a Vendola.
Il nuovo collante ideologico per costruire un’organizzazione politica ed anche partitica è rappresentato dal rispetto dell’ambiente e dalla decrescita, senza per questo ritornare alle caverne. I Verdi sono l’ultimo partito ideologico italiano e sono un motore nella fondazione della Costituente.

FRANCESCA CAPRINI. Il Comitato referendario 2 Sì per l’acqua pubblica è un movimento riconosciuto come soggetto politico. Incute paura come è dimostrato dal silenzio stampa e dalla riorganizzazione delle multinazionali. Questo movimento, cresciuto sul tema dell’acqua, rappresenta un bisogno di cambiamento. L’acqua è rivoluzionaria di per sé: i movimenti sudamericani hanno svelato le manovre di privatizzazione dell’acqua ed hanno battuto le multinazionali difendendo l’acqua, che per gli indigeni è un elemento vitale e sacro.
E’ stata presentata una proposta di legge di iniziativa popolare firmata da 400.000 persone. Dopo il referendum l’azione continuerà secondo la proposta politica che crede nella democrazia partecipata per tutti i beni comuni come l’acqua e le risorse ambientali, che vanno protetti e gestiti in maniera collettiva. Tutti i cittadini devono esserne coinvolti e partecipare ed i politici devono rispettare la loro volontà. Nel Trentino possiamo dire che le risorse idriche sono privatizzate; infatti molti soggetti gestori sono a composizione pubblico privato o funzionano secondo criteri privatistici (vedi le SpA pubbliche). Con il referendum si intende preservare le piccole gestioni comunali. Il primo quesito afferma il rifiuto alla privatizzazione dei servizi idrici, il secondo dice No alla tariffa remunerativa (guadagno al 7%). Nel Trentino dobbiamo essere i guardiani delle Alpi, come gli indigeni amazzonici ci hanno ricordato e stimolato ad esserlo quando sono venuti negli anni scorsi.
Le prossime scadenze a cui invitiamo tutti: anche quest’anno una delegazione di indigeni Uwa della Colombia ritorna a fine maggio; il 28 aprile organizziamo una serata sui temi dell’acqua e del nucleare con padre Zanotelli.
Un errore che non dobbiamo compiere e che ci ispira un suggerimento: l’ambientalismo sia combattivo ma non autoreferenziale.

SERGIO DEROMEDIS del Comitato per il diritto alla salute della Valle di Non. Il Comitato è nato 4 anni fa per la vicinanza della frutticoltura alla zona abitata con il relativo uso dei pesticidi. Ora vede circa 20 attivisti. In tutta la Valle di Non l’acqua è contaminata con una sostanza che è stata messa al bando negli USA per la sua nocività.
Su 38.000 abitanti, sono state raccolte 1000 firme di sostegno e altre 3000 per dire NO ai meli nella valle alta, dove ci sono ancora prati. Ne è andata di mezzo la qualità della vita, non si può uscire di casa, in certe zone c’è odore di pesticidi. L’ISTAT 2007 informa che la quantità di pesticidi che usiamo è di 60 kg per ettaro in un anno, contro la media nazionale che è di 9 kg. L’Italia è un grande consumatore di fitofarmaci: la Francia ha un consumo uguale ma possiede un superficie quasi grande il doppio, la Germania li produce e noi li comperiamo. Il presidente della Comunità di Valle di Non ha deciso di autorizzare una vicinanza massima alle case degli atomizzatori da 50 a 10 metri, dimostrando basso livello culturale, spregio per la democrazia e basso livello culturale.
Un’azione quotidiana che possiamo compiere è quella si fare attenzione agli acquisti comperando cibi senza pesticidi, non consumando carne. Vorremmo riuscire a raggiungere l’obiettivo che la nostra Provincia diventi la prima al mondo un territorio senza pesticidi.
Il Trentino è pieno di Comitati, oggi ne sono presenti solo una parte ma il numero è più alto (almeno un centinaio). Dobbiamo trovare il modo di collegarli tra di loro.

PAOLA IANES del gruppo Mamme BioNike. Sono 450 donne, nate da Internet per difendere i diritti e la salute dei bambini. In Italia i tumori infantili crescono del 3 % contro il 2% in Europa. Trento per Kyoto è uno slogan se non si perseguono obiettivi reali di tutela dei diritti umani.
Si sono alleate con Nimby, fanno parte del Coordinamento Trentino pulito. Adottano buone pratiche, per es. usando pannolini lavabili, i mercatini del riuso, i Gruppi di acquisto solidale. Danno il proprio sostegno al Comitato per la difesa di Caldonazzo, seguono le vicende della bonifica della ex Sloi.

ATHOS GUALAZZI del Partito Pirata Italiano. Si fonda sull’idea che cultura = informazione = partecipazione e crede nella democrazia diretta. Ma occorrono anche organi d’informazione egualitari ed oggi Internet risponde allo scopo. E’ un’agorà digitale dove ciascuno può dire la propria. Proprio per questa caratteristica democratica è in atto il tentativo di trasformare la rete interne tin uno spazio commerciale. Occorre fare attenzione ai tentativi di controllare la rete, come per esempio chiudere un sito e condannare il gestore per quello che altri vi scrivono dentro.

GIORGIO PERINI del Comitato di S. Cristoforo. Osserva che i Verdi in questa circostanza hanno votato a favore; prevede che il PD voterà a favore del progetto per ragioni di maggioranza, anche se i singoli eletti sono contrari. Chiede coerenza tra i principi che si affermano e le decisioni che si prendono. Coerenza vorrebbe che si votasse contro o che ci si dimettesse.

VTTORIO CAVALLARO della LIPU. Invita ad essere ottimisti riconoscendo gli errori e superandoli. L’uomo è un animale culturale, i cui comportamenti non derivano dalla genetica: quindi imparare dagli errori e cercare il confronto è un vantaggio ed un bene comune.

LUCIA COPPOLA, consigliera Verde in Comune a Trento. La sua esperienza è nata nei movimenti e poi si è trasferita nelle istituzioni, con ambivalenza e molta fatica. E’ apprezzabile che fuori dal palazzo vi siano i movimenti, che sollevano la pesantezza istituzionale. Molti politici sono arroganti e supponenti perché non posseggono le informazioni.
Invita a vigilare sulle imponenti scelte urbanistiche operate dalla Giunta comunale, quali il buco Tosolini, le scuole spostate in periferia (a parte il liceo classico..), la zona Nord è inquinata ed a rischio di tumori.

ANGELO BONELLI conclude il pomeriggio: osserva un paese abbandonato che sta riorganizzandosi e che sta chiedendo aiuto. Quindi va bene fare autocritica ma nel contempo occorre fare una proposta. Il sistema informativo è blindato, le case editrici sono azioniste. La responsabilità sia di ciascuno ma è anche collettiva.
I Comuni comincino a dire stop al consumo del suolo, adottiamo comportamenti etici e coerenti con quello che dichiariamo, per offrire un modello di stile di vita. Per esempio, ai convegni usiamo le brocche anziché le bottiglie di acqua minerale.

La Convention termina alle ore 20 circa.

La verbalizzante
Giuliana Raoss

SINTESI DELLE PROPOSTE EMERSE – DEI CONTENUTI CONDIVISI E CONDIVISIBILI

─ Interpretare e cavalcare lo spirito dei tempi che spinge le persone a cercare modi diversi di vivere. Quindi ecologismo come proposta di un nuovo modello economico ed energetico, sociale, etico, delle relazioni e della solidarietà (tra le persone, tra le generazioni, tra i popoli). Promuovere tutte le iniziative che vanno verso la decrescita.

─ Recuperare la questione morale, la responsabilità come raccordo tra la coscienza dell’individuo e il bene comune.

─ Grande alleanza sul tema ambientale con associazioni, comitati, organizzazioni, movimenti, sensibilità ambientaliste in alcuni partiti, trasversale e che vada oltre le dimensioni di destra e sinistra.

─ Costituente ecologista come soggetto politico prima ancora che come partito. Imparare dagli errori e sviluppare il confronto. Approfondire il problema di che cosa comporta essere partito che partecipa al governo/al potere ed il tipo di compromessi o di sconfitte che ne possono conseguire. Per avere potere politico e decisionale occorre essere in molti. Preservare la coerenza.

─ Logica di movimento con rappresentanza allargata e rispettiva dei due generi, non partito fondato su un leader. Piuttosto una federazione.

─ Interpretare appieno l’art. 1 della Costituzione, ovvero che la sovranità spetta al popolo, nel senso di creare programmi preparati dal basso, coinvolgere le realtà di base, i cittadini che condividono il desiderio di custodire e preservare i beni comuni per il presente e per le generazioni future. Promuovere esperienze di democrazia diretta, combattere la disaffezione prodotta dalla mancanza di risposte della politica ufficiale o dal tipo di risposte che essa fornisce e dal modo.

─ Occorre avere un metodo per costruire e mantenere viva la partecipazione.

─ Creare un gruppo interdisciplinare che sia in grado (tempo, risorse, competenze) di raccogliere le segnalazioni, verificarle, indicare le strade opportune.

─ I campi di lavoro sono diversi e molti soggetti di base si battono su criticità specifiche o locali ( per es. inceneritore, TAV, pesticidi, strade e gallerie, sfruttamento delle cave, discariche, aree territoriali inquinate o da proteggere ecc..) : vanno sostenuti e collegati tra loro.

─ Grandi temi emersi nel dibattito: l’energia, l’inquinamento , il cambiamento del clima, la povertà e la fame, la difesa dell’acqua come bene comune, la biodiversità, il tema degli animali, della loro tutela e dei loro diritti, l’econutrizione, l’urbanistica, la mobilità, la difesa dei beni storici, l’istruzione a sostegno della cultura ambientalista, la green economy, la lotta alla burocrazia non trasparente e vessatrice, la tutela della salute dei cittadini e dei bambini, gli strumenti e gli stili di un’informazione egualitaria e che faciliti la partecipazione (Internet, editoria, mass media).

 

Convention
per la Costituente
ecologista
del Trentino

Trento, sabato
9 aprile 2011
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vedi anche:
Costituente ecologista


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